Musiche di Sconfine @ Sagrado! TOK! & Svojat

Si chiude a Sagrado la XV edizione di Live Musiche di Sconfine. L’ultimo appuntamento del festival trasnfrontaliero è venerdì 12 luglio alle 20.30 al Parco Milleluci con l’esibizione di due gruppi. L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’associazione Kud Morgan di Nova Gorica e il Festival Ubrane Note. Lo show di luci e gli allestimenti video di Hybrida impreziosiranno l’atmosfera dei nostri concerti. Si esibiranno i seguenti artisti:

• TOK! – avantjazz
– Yannis Maizan – sassofoni
– Giovanni Nevyjel – tromba, flicorno
– Vid Luka Narea – contrabbasso
– Anže Kristan – batteria

• SVOJAT – avant rock
– Andrej Fon: chitarra, sax, voce
– Ivo Poderžaj: basso, voce
– Vid Drašler: batteria

TOK!
Il quartetto TOK! è composto da Yannis Maizan ai sassofoni, Giovanni Nevyjel alla tromba e al flicorno, Vid Luka Narea al contrabbasso e Anže Kristan alla batteria. Maizan, Nevyjel e Narea sono attualmente studenti di Jazz al Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste sotto la guida di Giovanni Maier, Klaus Gesing, Roberto Dani, Giorgio Pacorig, Mirco Rubegni e Nicola Fazzini, e hanno alle spalle diverse esperienze nella musica contemporanea, nel jazz tradizionale e nella musica classica. Anže Kristan ha invece studiato con Nino Mureškič, Hrvoje Rupćić, Ratko Divjak, Steve Altenberg, Andrea Michelutti, Aljoša Jerič e si è laureato con Zlatko Kaučič. Kristan ha all’attivo vari progetti a livello europeo che spaziano dalla musica afro al jazz al rock, e alla musica sperimentale. Il quartetto nasce dall’esigenza artistica di ricercare un suono ed un linguaggio proprio, che fosse condiviso da tutti e quattro i membri. Questa ricerca si muove sul confine tra ciò che è definito e non definito, così come lo sono il territorio e le diverse origini geografiche e musicali dei componenti del quartetto (Anže Kristan e Vid Luka Narea provengono dalla vicina Slovenia). In maniera concreta questo si manifesta in alcuni temi musicali scritti, ispirati da contesti molto diversi quali le musiche tradizionali, il jazz, la musica colta, il blues che vengono collegati tra loro dall’improvvisazione sia collettiva che individuale. L’obiettivo è quello di esplorare molteplici direzioni, cercando nuove soluzioni nei rapporti tra improvvisazione e scrittura, singolo e gruppo, colto e popolare. Questa unione di scelte di ogni membro si è rivelata come un flusso, motivo per cui abbiamo scelto come nome del quartetto la parola “tok”, che in lingua slovena significa “corrente”, “flusso”, e crediamo rappresenti al meglio il suono che ricerchiamo, così come ciò che vogliamo trasmettere all’ascoltatore.

SVOJAT
I Svojat sono un trio di Lubiana che si arrampica sopra la no-wave, il blues d’avanguardia, il punk sahariano, il luddismo di Beefhearty e la libera improvvisazione. La poesia buñueliana di Andrej Fon è resa in modo così espressivo che il fatto di non parlare lo sloveno non ostacola l’esperienza estetica dell’ascoltatore. Il basso elettrico di Ivo Poderžaj combina le funzioni di strumento ritmico e solista, spostando ed espandendo i vettori armonici della chitarra e delle ance. Attingendo dal suo background jazz e free improv, il drumming di Vid Drašler è sonicamente poetico e matematicamente intrigante. Nel 2020, il loro omonimo CD di debutto è stato votato come il miglior album sloveno dell’anno da Radio Študent – una radio progressiva indipendente di Lubiana. Il 24 maggio 2024 è uscito il loro secondo album “Ošili me modro” autoprodotto e pubblicato in collaborazione con la giovane etichetta giovane etichetta ENTE Tapes. Il disco è stato pubblicato in vinile 12′, CD e formato digitale. Contiene richiami alla scena Karstian Noise degli anni Novanta, la new wave dell’ex Jugoslavia o la no-wave di New York, il desert blues, l’art punk, il rock rigorosamente oppositivo, la musica libera e improvvisata, il tutto unito alla celebrazione della saggezza, della spontaneità e dell’esuberanza di un bambino. La musica dei Svojat è un rock d’avanguardia rudimentale, che non rinuncia ai passaggi aperti e ai tropi del noise, con un suono fine nei dettagli e creativamente impulsivo, che nutre il nostro presente e il nostro passato, sia dal punto di vista lirico che strumentale.

L’evento è stato organizzato grazie al contributo di Giovani FVG, Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Carigo e al paternatario del Comune di Sagrado e del Comune di Nova Gorica.

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